Tito Boeri e Roberto Perotti scrivono su “La Repubblica” di domenica 21 maggio, a proposito dei fondi previsti dal PNRR: “Per la cosiddetta assistenza sanitaria di prossimità sono previsti investimenti per oltre 7 miliardi. Serviranno tra l’altro per costruire e dotare di strumenti tecnologici le Case della Comunità (per l’assistenza domiciliare) e gli Ospedali della Comunità (per le degenze brevi). […] . Le Regioni sono riluttanti a partecipare ai bandi perché le spese di funzionamento sono elevate e in gran parte coperte dal PNRR solo fino alla fine del 2025. Poi bisognerà finanziarle con la solita riorganizzazione dei servizi, la frase di rito quando non si sa cosa fare.”
Ma perché non si sa cosa fare?
Per citare noi stessi, BI Health si era già posta il problema oltre un anno fa nell’approfondimento PNRR - INVESTIMENTI E SPESA CORRENTE, dove scrivevamo: “ ... perché il sistema sia sostenibile nel lungo periodo, ci si attende che l’investimento del PNRR possa ridurre la spesa corrente, tanto da poter finanziare la gestione di quanto realizzato ex-novo. La cosa è assolutamente possibile, poiché le azioni sul territorio sono tutte mirate all’ottimizzazione del processo di cura, in termini sia di miglioramento della qualità dei sevizi forniti al cittadino, sia di ottimizzazione dei costi da essi derivanti. [...]. Sarà però necessario un attento e costante monitoraggio dei risultati raggiunti e un preciso controllo del corretto bilanciamento nell’utilizzo delle diverse tipologie di setting assistenziali (ospedaliero, residenziale, domiciliare), per evitare di accorgersi troppo tardi che i nuovi processi in atto non stanno producendo quanto sperato, in termini di rapporto efficienza/efficacia.”
Ora, si tratta di impostare il problema non sulla semplice “costruzione dei muri”, ma realizzando da subito, parallelamente all’investimento infrastrutturale, un sistema di monitoraggio e controllo. Tale sistema, però, non dovrà solo limitarsi alla semplice verifica dell’avanzamento dei lavori, come se una volta terminate in tempo le infrastrutture tutto sia risolto, ma dovrà essere in grado di sostenere la “riorganizzazione dei servizi” di cui parlava l’articolo citato in apertura, consentendo alle Amministrazioni di agire sapendo cosa fare.
Ma come operare tale monitoraggio?
BI Health, attraverso tecniche e strumenti di Data Analytics e Business Intelligence che utilizzano i dati già in possesso delle Amministrazioni, può rappresentare una risposta concreta e immediata a tali bisogni, mediante la propria Piattaforma EIMaS, appositamente configurata allo scopo.
Infatti, tra i numerosi moduli che compongono la piattaforma, sono già presenti sistemi di benchmarking per la verifica comparata dei risultati e del corretto bilanciamento delle prestazioni erogate, oltre a specifici modelli predittivi multivariati, in grado di utilizzare i dati per il monitoraggio continuo dei profili di rischio sociosanitario della popolazione, per anticipare gli eventi, ottimizzare l’allocazione delle risorse e consentire così i risparmi necessari.
È quindi possibile riuscire a coniugare la qualità delle cure fornite con risparmi tali da consentire il mantenimento nel tempo di quanto attuato grazie agli investimenti del PNRR, passando così dalla fase di denuncia del problema a quella della sua soluzione.
Gli strumenti ci sono, così come il know-how per utilizzarli. Ma non c’è tempo da perdere!