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RIDUZIONE DEI TEMPI DI ATTESA - CAMPAGNE DI PREVENZIONE


Una dottoressa spiega come fare prevenzione

In questo terzo approfondimento continuiamo ad analizzare il tema della riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie, per interrogarci sul modo in cui società come BI Health, attive nei settori della Business Intelligence ed Advanced Data Analytics, possano coadiuvare le Organizzazioni Sanitarie nell’affrontare questa sfida.

 

Nel precedente approfondimento avevamo iniziato ad affrontare il tema dei possibili interventi per ridurre la domanda di prestazioni, parlando di “appropriatezza prescrittiva” (qui). Continuiamo ora ad esaminare altre possibili azioni di riduzione della domanda, approfondendo l’argomento delle “campagne di prevenzione”.

 

Potremmo sintetizzare l’obiettivo delle campagne di prevenzione con un semplice slogan: invece di curare di più, operiamo per far ammalare di meno”.


La cosa non è certo semplice; oggi, per fortuna, si vive di più (la vita media in Italia ha superato gli 80 anni), ma ci si ammala prima (la speranza di vita sana si colloca intorno ai 55 anni). Questo significa che nei 25 anni che intercorrono, in media, tra i due valori sopra indicati, il Sistema Sanitario deve farsi carico di una grande quantità di interventi per diagnosi, cure, follow-up, riabilitazioni, assistenze. Circa due terzi delle richieste che arrivano ai Cup, e che determinano le liste d’attesa, provengono da soggetti cronici o anziani.


Il tema della prevenzione diventa quindi assolutamente critico, sia per alzare la soglia di età per una vita sana, sia per rendere migliore quella fase in cui si deve comunque fare i conti con problemi di salute.


Non è obiettivo di questo approfondimento l’analisi di dettaglio di quanto può essere fatto in termini di prevenzione e corretta informazione. Basti dire che essa deve innanzi tutto rivolgersi a tutte le fasce di popolazione, a partire dai bambini, e che il primo passo è una forte spinta all’assunzione di corretti stili di vita e di alimentazione. Ad esso devono seguire specifiche campagne mirate a prevenire determinate patologie, intercettandole prima che si manifestino, spesso già ad un certo livello di gravità.

Solo per fare un esempio concreto, una campagna di screening per la rilevazione di sangue occulto nelle feci è fondamentale per prescrivere correttamente una

Icona campagna di screening

colonscopia (e qui torniamo al tema dell’appropriatezza prescrittiva di cui abbiamo parlato nell’approfondimento precedente), ed intercettare così possibili tumori al colon-retto prima che si manifestino ovvero nelle loro fasi di esordio. Si combinano così un aumento della qualità delle cure con un minore ricorso a prestazioni sanitarie particolarmente costose, con un consistente risparmio di risorse.


Ci interessa però approfondire soprattutto come servizi di Business Intelligence ed Advanced Data Analytics possano essere utilizzati dalle Organizzazioni Sanitarie per supportare al meglio lo svolgimento delle campagne di prevenzione, in particolare verificandone l’efficienza/efficacia degli interventi.


È bene innanzi tutto precisare il significato dei due termini, che spesso vengono usati insieme, come se fossero la stessa cosa. Per efficienza intendiamo l’utilizzo ottimale delle risorse dedicate alle campagne, mentre per efficacia intendiamo gli effettivi risultati raggiunti.


Dovranno quindi essere verificati sia l’efficienza delle campagne di prevenzione, sia la loro reale efficacia, analizzando entrambi i fattori in estremo dettaglio.

 

Nel primo caso (efficienza), va operato un attento monitoraggio dell’utilizzo delle risorse finalizzato all’analisi della misura dell’adesione, valutando – anche in serie storica, ove si disponga dei dati – la relazione tra risorse impiegate e soggetti raggiunti, per individuare eventuali debolezze nella pubblicizzazione delle campagne o nella sensibilizzazione dei soggetti a seguirle.


Nel secondo (efficacia), sarà fondamentale analizzare tutte quelle informazioni che ci indicano quanto si è riusciti a prevenire, valutando su scala temporale le patologie individuate, i problemi intercettati e, nel tempo, l’effettiva diminuzione delle patologie più gravi.

Per riprendere l’esempio precedente, l’individuazione di sangue occulto nelle feci determina la prescrizione appropriata di una colonscopia, questa può individuare la presenza di problemi (ad esempio polipi benigni) sui quali si potrà intervenire immediatamente, prima che possano evolversi e degenerare in problemi molto più gravi.


Logo EIMaS

Per operare in questa direzione, BI Health mette a disposizione delle Organizzazioni Sanitarie la piattaforma software EIMaS (Executive Information Management System), dotata di specifici moduli per trasformare i dati in loro possesso in informazioni utili

all’individuazione ed al supporto degli interventi più efficaci. Si potrà così disporre in dettaglio sia degli indicatori di valutazione dell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili (controllo dell’efficienza), sia di quelli per la valutazione degli effetti delle campagne in termini di riduzione delle patologie (valutazione dell’efficacia).

 

Nel prossimo approfondimento inizieremo ad analizzare alcuni possibili interventi sul lato dell’aumento dell’offerta di prestazioni, partendo dall’ottimizzazione dell’utilizzo di quelle già disponibili.

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