
In questo articolo proseguiamo la discussione su come le società di consulenza attive nei settori della Business Intelligence e Data Analytics, possono operare per coadiuvare le Organizzazioni Sanitarie nella strutturazione di una base informativa integrata, idonea a supportare le realizzazioni previste dal PNRR.
Per farlo, iniziamo col ricordare che il PNRR prevede un fortissimo impulso all’integrazione socio-sanitaria dei servizi previsti a livello distrettuale, e ciò costituisce elemento imprescindibile per la configurazione della base informativa suddetta.
In proposito, osserviamo che, in vista di ciò che si andrà a realizzare o comunque potenziare nell'ambito delle nuove strutture territoriali, con i relativi sistemi informativi, sarebbe opportuno porsi da subito il problema di come integrare e rendere fruibili al meglio tutte le informazioni di carattere sanitario e sociale già disponibili, o che andranno a generarsi a seguito delle nuove realizzazioni.
Dobbiamo in primo luogo riconoscere che finora si è fatto davvero poco in questa direzione. Come è noto, nell’ambito pubblico gli interventi di carattere sanitario fanno capo alle ASL, mentre quelli di carattere sociale fanno capo ai Comuni. Si tratta quindi di soggetti diversi, pur nell’ambito della Pubblica Amministrazione, con competenze diverse, operatori diversi e, cosa non marginale, sistemi informativi diversi. Ad oggi, salvo pochi casi di integrazione, quasi sempre parziali ed orientati a problematiche specifiche, non si è mai realizzato un effettivo e proficuo scambio di informazioni tra le due aree.
Va comunque rilevato che, per valorizzare al massimo quanto finora realizzato in proposito, Agenas e Federsanità hanno recentemente presentato OIS, l’Osservatorio per la raccolta delle buone pratiche di Integrazione Socio-sanitaria, che lavorerà alla creazione di una grande libreria, in cui raccogliere esperienze e case history per poterne classificare i contenuti e renderle immediatamente fruibili.
Ma ora il PNRR ci offre una grande opportunità: realizzare nuovi modelli organizzativi delle strutture territoriali, con i relativi sistemi informativi, che si pongano da subito il problema dell’utilizzo integrato delle informazioni di carattere socio-sanitario.
Quanto già precedentemente illustrato in merito all'opportunità di adottare, per l’immagazzinamento e il successivo utilizzo dei dati, soluzioni di tipo “Data Lake”, ci sembra qui particolarmente appropriato. L’esigenza è infatti quella di raccogliere e rendere disponibili ad una lettura integrata, informazioni provenienti da fonti eterogenee, riguardanti tematiche diverse e situate fisicamente in sistemi differenti.
Ricordiamo che un Data Lake è un repository, eventualmente anche distribuito su macchine diverse, ma logicamente unitario, in grado di acquisire dati strutturati e non strutturati, per consentire la loro successiva elaborazione nella maniera più flessibile (per maggiori dettagli sul confronto tra Data Warehouse e Data Lake, si veda il post precedente, al link “https://www.bihealth.it/post/pnrr-bihealth-3”).
Potendo quindi mettere in relazione anche dati non strutturati ed in formato nativo, il Data Lake si presta bene ad essere utilizzato in un processo di integrazione sostanzialmente nuovo, di cui non sono note a priori tutte le caratteristiche ed i potenziali problemi. Inoltre, la grande flessibilità offerta in sede di lettura ed elaborazione dei dati lo rende particolarmente adatto a supportare la fase operativa del loro utilizzo, dove i modelli da elaborare non sono quasi mai completamente noti a priori.
L’operazione, dal punto di vista “culturale” e “finanziario”, non è sicuramente banale e richiederà grande impegno, oltre che competenze specifiche, ma i potenziali benefici saranno enormi, grazie al valore delle informazioni desumibili dall’immenso patrimonio informativo che si renderà disponibile.
L’obiettivo da perseguire sarà quello di consentire su larga scala, al sistema di governo sia periferico sia centrale, di identificare e comprendere tendenze più estese, conducendo così a migliori strategie di salute per la popolazione, in un’ottica da subito orientata ad una visione integrata del sanitario e del sociale. In sostanza, sistemi che implementeranno al loro interno una piattaforma informativa integrata, saranno in grado di identificare prima e meglio i bisogni socio-sanitari dei soggetti e le conseguenti azioni da mettere in atto, supportando gli operatori delle strutture della rete di prossimità nella erogazione dei servizi socio-sanitari previsti, con un approccio sistemico e in ottica di collaborazione multidisciplinare.
Il suggerimento che l’esperienza di BI Health ci spinge a fornire è quindi quello di affrontare da subito, già in sede di elaborazione progettuale, il problema dell’integrazione informativa tra sociale e sanitario. L’obiettivo è quello di facilitare e accelerare la gestione di un reale cambiamento dei processi, in un’ottica di condivisione informativa tra tutti gli operatori sanitari e sociali presenti nelle filiere assistenziali, volta a migliorare la governance socio-sanitaria.